E’ arte ed artigianato, pasti, medicine e terapia : la vita di un animale domestico.
Ben curato e mantenuto, ma a cui non è permesso di attraversare i cancelli che conducono al mondo esterno.
Sei ad Insylum per ricordare
Qualcosa di importante è andato perduto. Qualcosa più importante di qualsiasi altra cosa tu abbia mai scoperto in vita tua.
Ed a notte fonda, dopo la terapia e la TV, tu siedi,sveglio, e ci pensi.
E’ come cercare di raggiungere il buio fondo di un cassetto pieno di affilati, arrugginiti strumenti di qualche operazione dimenticata.
E’ facile tagliarsi, è facile sanguinare.
Ricordi una festa. Una maschera.
Una recita ...
Ricordi la fine del mondo.
Qualche volta non hai idea di cosa tu stia facendo qui. E’ come cercare di curare un ubriaco chiudendolo in una distilleria. Tu ed i tuoi amici, quelli che ti sono rimasti, parlate e parlate. Del passato. Delle cose che pensi siano reali.
Avete punti di vista diversi su molti ricordi, ma su una cosa siete tutti d’accordo :
A volte è meglio non ricordare “
tratto dall’introduzione del manuale di gioco
Insylum è un gioco di ruolo “diceless” ovvero un gioco in cui il risultato delle azioni non è affidato al tiro dei dadi. Questo e la scarsità di regole fanno si che narrazione ed interpretazione debbano essere elementi forti.
Per farvi un’idea di cos’è Insylum è bene che sappiate che il manuale consta di una trentina di pagine di cui una è dedicata al regolamento e tutto il resto è ambientazione.
Nonostante questo tutte le volte che l’abbiamo proposto ha riscosso un notevole successo perchè è proprio l’ambientazione ad essere descritta in maniera magistrale ed a fornire al direttore di gioco gli elementi per calare i giocatori nell’allucinato contesto del manicomio.
In pratica, più che un gioco, un proto-gioco che permette al direttore di sbizzarrirsi nell’aggiunta dei dettagli e delle sfumature.
Insylum potrebbe essere considerato un lontano spin-off de “il richiamo di Cthulhu”, di fatto l’autore Dennis Detwiller, nella sezione di gioco che riguarda il misterioso “mondo della notte”, prende ispirazione dagli scritti di H.P. Lovecraft, ma soprattutto da “il re in giallo” di R.W. Chambers.
Noi, nelle nostre manifestazioni, ne proponiamo una versione ambientata in Italia che ha come background gli altrettanto misteriosi (e per giunta nostrani) miti etruschi
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